Nella notte di Capodanno, tutti si baciano sotto il vischio… ma pochi conoscono in realtà il significato di questo gesto e soprattutto si tende a trascurare le proprietà curative di questa pianta che – con studi mirati e sperimentazioni – potrebbe rivelarsi un vero tesoro per l’umanità. Scopriamone insieme i segreti!

Il l vischio è una pianta portafortuna e proprio a Capodanno  non è consigliabile  farsi scappare l’occasione di un bacio sotto il vischio.
In realtà il vischio ha una lunghissima tradizione che arriva fino alle credenze celtiche: per questi popoli il vischio era in grado di allontanare sventure e malattie, portando invece fortuna e serenità.
Ma perché andare a caccia di baci sotto il vischio? Il “potere” fortunato del bacio arriva dai Druidi del Nord-Europa: quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio erano soliti abbandonare le armi e concedersi una tregua, sancendo il patto con un bacio.
Ecco che quindi…rammentando antiche usanze druide… appendere il vischio alla porta della propria casa o all’interno dell’abitazione può rappresentare augurio di prosperità, fortuna e pace.

Ma il vischio, dal nome botanico di  Viscum album, è in grado di esercitare effetti benefici sulla nostra salute e contribuire soprattutto alla regolazione del sistema circolatorio. Il vischio è efficace contro l’ipertensione arteriosa (riduce la resistenza periferica) , perché è in grado di rilassa la muscolatura che riveste i vasi sanguigni e favorisce la diuresi, migliorando al tempo stesso l’irrorazione sanguigna a livello cerebrale e cardiaco.
Ha anche un’azione blandamente sedativa, capace di  calmare le palpitazioni, l’iperattività  ed il nervosismo, limitando gli attacchi di panico. E’ considerato inoltre un rimedio contro l’arteriosclerosi, perché riesce ad arginare la formazione delle placche aterosclerotiche, potenzialmente responsabili del restringimento o dell’ostruzione delle arterie. Fa parte di molte tisane composte – ampiamente diffuse – per il trattamento naturale dell’ipertensione. Una di queste formule prevede la preparazione di 100gr di miscela utilizzando parti uguali del vischio foglie, del Biancospino (fiori e foglie) per favorire la circolazione coronarica e delle foglie di melissa, come cardiosedativo. Si utilizzano 2 cucchiaini da tè della miscela così preparata per ogni tazza d’acqua bollente, lasciando in infusione per circa 10 minuti e se ne consuma – ben calda – una tazza al mattino e alla sera.

Ma la ricerca scientifica è al lavoro sulle potenzialità dimostrare da questa pianta sulle malattie oncologiche: sembrerebbe infatti che alcuni principi attivi della pianta, siano in grado di attivare positivamente il sistema immunitario   e pertanto capaci di contrastare le cellule tumorali, inibendone la proliferazione e quindi lo sviluppo.
L’utilizzo del vischio potrebbe quindi in futuro essere consigliato anche durante il trattamento chemioterapico e nel periodo post-operatorio, per stimolare le difese dell’organismo e per rafforzare l’azione dei farmaci antineoplastici.
E’ bene non dimenticare però che la maggior parte delle proprietà antineoplastiche di queste piante sono – almeno per il momento – state dimostrate in laboratorio prevalentemente solo “in vitro” : gli studi clinici “in vivo”, sono ancora pochissimi e condotti quasi sempre su cavie da laboratorio.

Utilizzarla in tisana: Il Vischio fa parte di molte tisane composte – ampiamente diffuse – per il trattamento naturale dell’ipertensione. Una di queste formule prevede la preparazione di 100gr di miscela utilizzando parti uguali del vischio foglie, del Biancospino (fiori e foglie)per favorire la circolazione coronarica e delle foglie di melissa, come cardiosedativo. Si  utilizzano 2 cucchiaini da tè della miscela così preparata per ogni tazza d’acqua bollente,  lasciando in infusione per circa 10 minuti e se ne consuma – ben calda – una tazza al mattino e alla sera. L’uso del vischio può provocare ipotensione ortostatica e  spiccata bradicardia: viene quindi sconsigliato nei soggetti portatori di gravi bradicardie, di blocchi di branca, seno atriali o atrio ventricolari.

Facciamo attenzione: si tratta di una pianta difficile da utilizzare per i diversi effetti collaterali importanti che può causare quali reazioni allergiche e addirittura shock cardiovascolari. Le bacche sono considerate più tossiche rispetto alle foglie, capaci di provocare vomito e diarrea, fino allo shock.
E’ da tenere presente che ci possono essere delle interazioni farmacologiche da tenere sotto controllo, quando si assumono farmaci anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi.

Curiosità sulla pianta: Il vischio è un arbusto semiparassita molto comuni nelle regioni boscose di Europa e America, che vive aggrappato ad alcuni alberi ospiti, come la quercia, il pioppo, il melo, il biancospino. Ha la forma di un grosso cespuglio rotondeggiante con rami sempreverdi. I fiori sono riuniti in fascetti e le bacche sono globose e contengono un liquido vischioso (da cui prende il suo nome) e biancastro. La parte medicamentosa del vischio è rappresentata dalla pianta intera e dai rametti fogliati. Le bacche invece non sono utilizzate perché altamente tossiche.

E’ fondamentale ricorrere quindi ad una figura professionale – medico, farmacista, erborista – per utilizzare i rimedi naturali in modo sicuro ed efficace!

Un augurio speciale per un Felicissimo Anno Nuovo, ricco di tutto ciò che il vostro cuore desidera… dalla vostra FITOgirl!

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.