Usata dalle nostre nonne quando ancora non esistevano i cosmetici elaborati cui è abituata la donna moderna, l’acqua di rose rimane tutt’oggi un gesto di bellezza semplice ed efficace.


In India e nei paesi arabi viene da sempre utilizzata come rimedio per ringiovanire la pelle, ma le origini di questo preparato dall’aroma sensuale affondano le radici nella notte dei tempi… sembrerebbe infatti che la prima estrazione dai petali sia da attribuire ad Avicenna – noto filosofo e medico musulmano – addirittura nell’anno Mille.

Marocco, Turchia e Bulgaria sono tra i Paesi più specializzati al mondo per la coltivazione della Rosa damascena, una varietà ritenuta particolarmente preziosa per le sue proprietà aromatiche, che viene ancora raccolta a mano secondo tradizione.

Che cos’è: Si tratta di una soluzione acquosa ottenuta dalla distillazione – tramite un metodo noto come “distillazione in corrente di vapore” – dei petali di rosa: si tratta in realtà di un “idrolato” ossia un prodotto secondario ottenuto durante l’estrazione dell’olio essenziale di rosa, solitamente di R. gallica o R. damascena.

A che cosa serve: Viene da secoli utilizzata come rinfrescante, lenitivo, astringente, tonificante della pelle. Si tratta di un prodotto realmente versatile, che può portare notevoli benefici sia alle pelli a tendenza acneica che a quelle delicate, che si arrossano facilmente.

  • Consente una pulizia ed una giusta idratazione naturale della pelle del viso, soprattutto in caso di pelle secca e sensibile.
  • Contrasta le rughe ed i radicali liberi, grazie al suo elevato contenuto di vitamina C stimola al formazione del collage e protegge la pelle dai danni causati dall’eccesso di radicali liberi, temuti nemici della salute e della bellezza della pelle e dell’organismo, responsabili dei processi di invecchiamento. Utilizzata quotidianamente, al mattino e alla sera, è in grado di restituire luminosità al viso, prevenendo la comparsa delle rughe per le pelli più giovani, attenuandole nelle pelli un po’ più mature.
  • Favorisce la regolazione del sebo, purificando le pelli grasse: grazie alle sue note proprietà astringenti, ai suoi tannino e alla sua pectina, l’acqua di rose – applicata sulle zone interessate – risulta indicata in caso di acne o pelle grassa ed impura. A tal fine se ne consiglia l’applicazione – ricorrendo a dischetti di cotone struccanti o compresse di garza di cotone – per realizzare impacchi di 10 minuti.
  • Coadiuvante anche nelle dermatiti più severe, come la psoriasi o la dermatite seborroica : l’applicazione dell’acqua di rose, associata ad una buona crema dermopurificante ed antinfiammatoria – oppure ad un buon olio naturale come quello di argan o di rosa mosqueta – consente di ottenere ottimi risultati. Se necessario si può sempre associare l’assunzione di olio di borragine o di enotera in capsule o perle per via orale. (In ogni caso, per problemi cutanei ricorrenti e di entità rilevante è sempre bene ricorrere al consiglio del medico o del dermatologo).

Come utilizzarla al meglio:

  1. Vaporizzata su viso e corpo esercita azione rinfrescante sulla pelle e produce effetto lenitivo, calmando così arrossamenti ed irritazioni.
  2. Conservata in frigorifero, soprattutto d’estate, rinfresca e tonifica immediatamente la pelle.
  3. Vaporizzata direttamente sugli occhi chiusi decongestiona e riduce eventuali gonfiori alle palpebre ed al contorno occhi. Riduce le occhiaie e rende più fresco lo sguardo. Per una sensazione di immediato benessere applicarla in impacco con un l’aiuto di un dischetto di cotone struccante, lasciando in applicazione per 5-10 minuti.
  4. Applicata o vaporizzata sulle mani screpolate e irritate dona un immediato senso di benessere alla pelle, allevia il disagio causato dalle lesioni e dagli arrossamenti e idrata all’istante la pelle.
  5. Vaporizzata sui capelli a fine asciugatura li lascia più morbidi e profumati.
  6. Mescolando zucchero, miele e acqua di rose in parti uguali si può ottenere un’ottima base per il peeling del viso: dopo avere ben amalgamato gli ingredienti, si applica sulla pelle massaggiando accuratamente, ma in modo delicato su tutta la superficie del viso e del collo. Favorisce il rinnovamento cutaneo, consente di ritrovare pelle liscia e luminosa.

Suggerimento pratico!
Per esaltare le proprietà rinfrescanti ed astringenti dell’acqua di rose la si può tenere in frigorifero, soprattutto durante la stagione estiva, per contrastare la calura e sfoggiare una pelle tonica e compatta.

Ti piace il fai-da-te? Preparala in casa!

Ingredienti: mezzo litro di acqua distillata – 500grammi di petali di rose non trattate chimicamente

Come procedere:
selezionare i petali di rosa – possibilmente raccolti al mattino – scartando quelli danneggiati o malati.Le rose più adatte sono quelle rosse o rosa, ma necessariamente caratterizzate da un profumo intenso, che assicura una buona percentuale di olio essenziale.
Versare l’acqua distillata in una pentola capiente e portare ad ebollizione a fiamma sostenuta.
Appena l’acqua inizia a bollire, si aggiungono i petali, si abbassa immediatamente l’intensità della fiamma, proseguendo così per altri 15-20 minuti prima di spegnere.
Lasciare il tutto – sempre coperto – in infusione un’ora circa prima di filtrare con un colino a maglie sottili.
Una volta freddo, sarà possibile travasare il liquido in una bottiglia di vetro, che andrà chiusa con cura e conservata in frigorifero per circa 30 giorni.

Acqua di rose: non solo per cosmesi

Con i petali di rose è possibile preparare anche un infuso deliziosamente profumato – 3-4 petali per una tazza d’acqua bollente, lasciando in infusione 10-15 minuti prima di filtrare – dotato di azione astringente e rinfrescante, utile anche come collutorio da utilizzare in caso di infiammazioni di bocca e gengive, faringiti. La rosa possiede inoltre un’azione specifica sull’utero, calma gli spasmi e argina piccole perdite ed emorragie. Alcune tradizioni orientali attribuiscono all’acqua di rose la capacità – seppur non dimostrata da alcuno studio scientifico – di favorire l’ottimismo, allontanare l’ansia ed il malumore.

Non dimentichiamo che la rosa…

…nella storia è da sempre il “fiore” per antonomasia, eletto a simbolo dell’armonia e dell’amore, strettamente legato al mondo femminile ma anche al divino. Per i greci era il “fiore di Afrodite”, tanto che il mito vuole che dove la dea posasse il suo piede, immediatamente spuntasse una rosa, anche sulla sabbia del deserto più assolato…per i Cristiani è legata alla simbologia Mariana, diventando la “Rosa Mistica” della Vergine Maria, da cui trae origine il nome della preghiera del “Rosario”. L’olio essenziale di rosa massaggiato in corrispondenza del cuore calma le palpitazioni nervose ed aiuta a superare tristezze e delusioni, ad alleviare la malinconia, facendo tornare il sorriso nel cuore e sul viso. Frizionata vicino alle tempie allevia il mal di testa.

L’angolo delle curiosità: perché si usa l’espressione comune “all’acqua di rose”?

Solitamente questa espressione viene utilizzata per indicare qualcosa che viene fatto con una certa “superficialità”, in modo approssimativo, senza grande impegno, esclusivamente per tamponare un’emergenza momentanea. L’espressione trae origine dai laboratori di distillazione nei quali si estraeva l’essenza dai petali delle rose, facendo riferimento all’acqua ottenuta durante la distillazione decisamente più leggera ed evanescente rispetto alla vera essenza.

Qualche cautela: pur essendo indicata per le pelli più delicate e fragili, l’acqua di rose potrebbe – in caso di intolleranze specifiche – causare reazioni allergiche. In tal caso è consigliabile sospendere subito l’applicazione.

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.