La notte di Capodanno è senza alcun dubbio una delle più magiche dell’intero anno: rappresenta infatti la festa delle speranza…dei sogni per un futuro migliore…che ci possa portare a realizzare i nostri obbiettivi, rendendoci felici e pienamente realizzati.

Con precisione inarrestabile, allo scoccare della mezzanotte, un ciclo si conclude ed uno nuovo ha inizio. “Anno nuovo, vita nuova” cita l’antico motto, rispecchiando la speranza – da sempre insita nell’uomo – di accaparrarsi la buona sorte per il nuovo anno ricorrendo a rituali o consuetudini: anche i più scettici si dedicano quindi a riti più o meno semplici per conquistare i favori ed il sorriso del nuovo anno, dalle tradizionalissime lenticchie al capo di biancheria in colore rosso smagliante, per non parlare dei mille baci schioccati sotto il vischio.

Fanno da colonna sonora a questa magica notte anche le risate, i balli, la musica, i brindisi ed i botti…suoni che vogliono in definitiva accompagnare il momento di passaggio tra passato e futuro, lasciando nel primo delusioni, dolori, negatività e proiettando nel secondo fortuna ed abbondanza. Diversi i rituali suggeriti dalle tante tradizioni popolari di tutto il mondo, che sarebbero d’aiuto nel favorire l’avvento di un nuovo anno “spumeggiante”: superstizione…penserete voi. Non saprei…può darsi, ma cosa ci costa provare, divertendosi peraltro insieme ad amici e familiari? Un modo decisamente alternativo di lanciarsi nel nuovo anno e quindi…a lavoro, valutiamo insieme i riti più gettonati:

Parliamo di candele: accendere una candela bianca – secondo altre fonti rossa (fate voi) – da offrire all’anno nuovo perché vi sia propizio e dopo aver mentalmente espresso i vostri più sentiti desideri per il nuovo anno, lasciate che bruci completamente per l’intera notte. Sempre con le candele, che questa volta saranno tre e profumate, da disporre in forma di triangolo, accendendole, spargere al centro, un po’ d’incenso, esprimendo sogni e desideri per il nuovo anno, chiedendo anche di allontanare da voi e da chi vi è caro ogni negatività.
Mangiare tra la mezzanotte del 31 e l’alba del 1 gennaio le lenticchie con le mani (lo so…starete pensando anche voi : “con le mani”…ecco perché non ha mai funzionato!). Le lenticchie, come è possibile notare, hanno la particolare forma – appiattita e tondeggiante – che ricorda quelle delle monetine. Per tale motivo, una volta mangiate, portano soldi alle nostre tasche.

Mangiare a mezzanotte tredici chicchi, uno dietro l’altro, d’uva nera, che come le lenticchie è simbolo di prosperità.
A mezzanotte in punto bruciate il vecchio calendario arrotolato e legato con nove giri di filo rosso, ripetendo mentalmente «Brucia libro dei giorni passati e che i dolori del vecchio anno non tornino più».
Scrivete su un foglietto i progetti, le situazioni e le esperienze che, nell’arco dell’anno che si è chiuso, vi hanno arrecato dispiacere e che non desiderate più rivivere e quindi gettatelo nel fuoco. Su un altro foglio scrivete i vostri desideri e le vostre aspirazioni per l’anno che comincia e, dopo averlo piegato e strappato in quattro pezzetti ( perché nessuno possa leggerlo), affidatelo al vento…
Al momento del brindisi di mezzanotte, se avete un ceppo che arde nel camino, versate sulla fiamma il primo sorso del vostro spumante, avendo cura di far cadere qualche goccia del vostro vino anche sul ceppo e la fortuna non vi abbandonerà per tutto l’anno.
In Russia – dopo il dodicesimo rintocco – si apre la finestra per far entrare il nuovo anno. Tentare non nuoce, direi, anche in Italia.
Veniamo all’abbigliamento: indossare qualcosa di rosso rimane il rituale maggiormente praticato e solitamente la biancheria intima ha il primato sul resto degli indumenti. Il rosso è l’emblema della forza e dei buoniauspici. Pertanto, se indossate qualcosa di rosso il nuovo anno sarà fiorente e fortunato. C’è chi sostiene che gli slip rossi vadano indossati al contrario…ma fate voi. Anche indossare un capo nuovo o associare un indumento rosso ad uno turchino sarebbero combinazioni fortunate: provare per credere.

Il suggerimento della nonna… le antiche tradizioni popolari campagnole suggerivano di mettere sotto al letto un “bouquet”, annodato con un nastro rosso, formato da un rametto d’ulivo, una spiga di grano e una foglia d’alloro. Si riteneva propiziasse i raccolti, l’amore e la salute.

Se a questo punto non siete ancora soddisfatti… e se non vi accontentate delle solite lenticchie o dello slip rosso…potrete cimentarvi con questo rituale, un po’ più complicato, ma chi può saperlo, magari è quello giusto: preparate su un tavolo un panno brancola centro del quale metterete un quadrato di tessuto dorato, facilmente reperibile in merceria. Al centro ponete un oggetto d’oro e, vicino, un simbolo religioso a vostra scelta. L’oggetto d’oro indicherà la ricchezza, l’oggetto religioso indicherà che avete bisogno di soldi, ma che i soldi non sono il fine della vostra vita. A lato dei due oggetti mettete due candele dorate. Subito sotto i due oggetti ponete una scatola di cartone con coperchio (vanno benissimo le scatoline colorate per imballare regali). Pronti? Tra le 21 e mezzanotte del 31 dicembre accendete le due candele e battete sul coperchio della scatola con l’indice della mano destra, dicendo per sette volte: “Vieni a me, prosperità, d’oro la scatola si riempirà”- a questo punto IMMAGINATE, il più realisticamente che vi riesce, che la vostra scatola si riempia di monetine d’oro. Poi dite tre volte: “Grazie per il benessere che io avrò, con chi ha bisogno lo dividerò”.
Ovviamente, ricordatevi…se dovesse funzionare, che è bene condividere con chi ne ha bisogno una parte dei vostri guadagni “extra”…non è mai sbagliato condividere e ringraziare l’universo per ciò che ci regalerà durante il nuovo anno! A questo punto non mi resta che farvi – di cuore – i miei migliori………AUGURI !

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.