Con le sue foglie appuntite e le sue bacche rosse, l’agrifoglio  è una pianta allegorica che affonda le radici nella notte dei tempi, o quasi…ma non tutti sanno che è anche un Fiore di Bach.

Non è solo la tradizione del Natale cristiano a considerarla una pianta di buon auspicio, anzi : le sue radici come pianta beneaugurante sono assolutamente pagane, legate ai Saturnali degli antichi romani, ai solstizi d’inverno dei popoli germanici, che – sin da tempi antichissimi – la consideravano una magica protezione contro i demoni, accessibile  anche ai cittadini più poveri, visto i costi ridotti. Tipicamente irlandese è invece l’abitudine di  decorare le case con l’agrifoglio per tenere lontana la sfortuna.

L’agrifoglio (Ilex aquifolium) è un arbusto che può raggiungere dimensioni notevoli, fino a diventare un albero (ne esistono di monumentali, anche in Italia): se lo coltivate in giardino negli anni può crescere di diversi metri, ma se lo tenete in vaso rimarrà una graziosa pianta ornamentale.
L’agrifoglio è in realtà uno dei 38 fiori individuati da Edward Bach, medico inglese che ani primi anni del 900 volle studiare la capacità di alcuni fiori di  riequilibrare le emozioni. Quando ci si sente appagati, felici e positivi, si gode di un migliore stato di salute. I Rimedi Floreali del Dr. Bach si propongono come un aiuto quando gli eventi e le esperienze della vita sono tali da rendere necessario un sostegno per mantenere l’equilibrio e permettere di andare avanti, contribuendo a ristabilire l’equilibrio interiore prima che i sintomi di una malattia fisica abbiano il tempo di manifestarsi. Recenti ricerche scientifiche relative ai legami tra le emozioni e il sistema immunitario (psico-neuro-endocrino-immunologia) supportano il punto di vista secondo il quale la salute fisica e il benessere emozionale sono correlati; questa era proprio la prospettiva del Dr. Bach, secondo cui, a prescindere dalle difficoltà fisiche di tipo organico o funzionale, la causa prima va ricercata in uno stato emozionale alterato. Ognuno dei 38 Fiori del Dr. Bach riequilibra un particolare stato emozionale: ma torniamo al nostro agrifoglio, meglio noto in floriterapia come Holly.
A chi può essere utile questo rimedio?
Lo stesso Edward Bach descrive così, in un suo scritto,  una persona Holly:   «Per chi, a volte, viene assalito da pensieri come la gelosia, l’invidia, la vendetta, il sospetto. Per le varie forme di risentimento. Queste persone possono soffrire molto nel proprio intimo e spesso senza che ci sia una causa reale della loro infelicità».

E’ quindi il rimedio adatto ogni qualvolta si provi collera causata da emozioni forti quali odio, gelosia, invidia, sospetto. Questi sentimenti così estremi e negativi provocano nella persona Holly un cuore duro tanto che la persona arriva a non fidarsi di niente e nessuno e ha la tendenza a vedere il male ovunque per timore di essere raggirata. Tutto ciò causa solitudine che non fa che alimentare la rabbia ed il rancore.

Si tratta di una persona che ha bisogno di tanto affetto ma non riesce ad entrare in armonia con la sua parte più amorevole di se stessa cosicchè i suoi sentimenti sono sempre negativi ed astiosi.

Cosa ci aiuta a fare questo fiore di Bach?
Il rimedio dei fiori di Bach Holly in floriterapia aiuta ad avere capacità d’amare gli altri e se stessi eliminando la tensione che fa si che si provino i sentimenti negativi. Crea i presupposti perchè regni l’amore, l’amicizia, il perdono e la gioia. Agisce contro i sentimenti negativi facendo nascere l’amore per se e per gli altri. Insegna ad avere una maggiore autostima accettandosi per quello che si è…direi quindi che è il fiore ideale per lasciarsi alle spalle rancori, inimicizie e tristezza…proprio in occasione delle feste natalizie!

A tutti un BUON NATALE…e un FELICE ANNO NUOVO, all’insegna dell’amore, dell’amicizia e del benessere naturale!

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa

Stefania La Badessa, nota sul web con il nome del suo alter-ego Fitogirl, è una farmacista calabrese, scrittrice, pubblicista, esperta di piante medicinali e medicine complementari – note fino a qualche tempo fa come “alternative” e più recentemente definite “integrate” – che poi è una definizione generica per racchiudere tutte le varie tipologie di cura naturali, dall’omeopatia all’ayurveda, dall’agopuntura al reiki.