Dopo qualche giorno trascorso tra un aeroporto e l’altro, eccomi qui davanti al mio PC con l’intento ben preciso di raccontarvi - per quanto possibile - la mia ultima avventura in Rai (04/04/2018).
Ritrovarsi in Rai è sempre una grande emozione e non solo perché ospite di un bel programma a diffusione nazionale (IN DIRETTA TV!) come Buono a Sapersi, ma anche perché i volti del personale, della redazione, degli autori, dei cameraman …sono diventati volti amici che ritrovo sempre con piacere.
Missione di questa puntata, i FRUTTI DI BOSCO : piccoli scrigni di proprietà nutritive e benefiche.
Ritrovarsi in Rai è sempre una grande emozione e non solo perché ospite di un bel programma a diffusione nazionale (IN DIRETTA TV!) come Buono a Sapersi, ma anche perché i volti del personale, della redazione, degli autori, dei cameraman …sono diventati volti amici che ritrovo sempre con piacere.
Missione di questa puntata, i FRUTTI DI BOSCO : piccoli scrigni di proprietà nutritive e benefiche.
Entrare in studio è come salire su una grande astronave ed è inutile nascondere la tensione che mi assale con la consapevolezza della diretta tv nazionale…ma appena parte la sigla ed Elisa Isoardi - con passo flessuoso - fa la sua entrata frizzante a passo di musica ... la tensione si distende.
Ci si saluta con un sorriso, un bacio e mi sembra quasi di ritrovarmi a fare due chiacchiere in amicizia…e senza sapere come arriva il momento dei saluti: il tempo è volato via in un baleno e le luci si attenuano in studio, facendo proseguire il lavoro operoso dei tecnici che si preparano a nuovi appuntamenti televisivi.
Questa volta per raccontarvi qualche notizia sui frutti di bosco ho pensato di ripercorrere i punti salienti della bella intervista che Elisa mi ha fatto in trasmissione:
Elisa Isoardi : “Quali e quanti sono i frutti di bosco?”
Io : “Mirtilli, lamponi, fragoline, ribes, more sono tra quelli più famosi e facilmente reperibili sul mercato, ma sotto la dicitura ‘frutti di bosco‘ ci sono altri piccoli scrigni di salute. Dopo questi 5 ne abbiamo altri 2 meno conosciuti e diffusi, il sambuco l’uva spina. Questi ultimi sono meno noti per motivi concreti: il sambuco non viene mai consumato fresco, alcune parti delle sue bacche nere infatti sono tossiche. Ecco perché sono molto più famosi i suoi derivati ‘cotti’. L’uva spina, con i suoi acini ricoperti da una singolare peluria, invece è molto rara da trovare…”
Elisa Isoardi: “Ma questi magnifici 7 sono tutti frutti?”
Io: E’ sorprendente scoprire che lamponi, more, fragole e così via non sono tutti esattamente dei “frutti” tradizionali da un punto di vista botanico. Basti pensare che tutti ci riferiamo alle fragole (genere Fragaria) e quindi anche alle fragole di bosco come frutti. I frutti veri e propri sono i cosiddetti “acheni” ossia i semini gialli che punteggiano la superficie della fragola. La fragola viene considerata come un frutto “aggregato” perché la parte rossa e succosa che gustiamo tanto volentieri altro non è che il ricettacolo ingrossato di un'infiorescenza, posizionata di norma su un apposito stelo. Altra “aggregazioni” sono quelle dei lamponi (Rubus idaeus) e delle more (Rubus umilfolius): non si tratta di un unico frutto ma i piccoli “globuli” che compongono la superficie sono minute “drupe” strettamente agganciate tra loro. Una drupa è un frutto carnoso caratterizzato da una buccia (esocarpo), dalla polpa (mesocarpo) e dal nocciolo (endocarpo). Per fare un esempio, l’oliva e la ciliegia sono due esempi di drupe molto conosciute. Quelle del ribes rosso (Ribes rubrum) sono invece piccole bacche, come pure i frutti dell’uva spina, appartenente al genere ribes (Ribes uva-crispa.”
Elisa Isoardi: “Che cosa hanno in comune oltre al colore le more, lamponi, ribes e mirtilli?”
Io: "Il colore di questi frutti, che va dal rosso brillante al blu-viola è indicativo della presenza di alcuni pigmenti naturali, che conferiscono colore nel mondo vegetale, soprattutto antocianine e carotenoidi che appartengono alla famiglia più ampia dei polifenoli, sostanze naturali dotate soprattutto di azione antiossidante. Ci aiutano a difenderci dai radicali liberi. Poi sono tutti alimenti di origine vegetale reperibili nel sottobosco. In pratica non sono raggruppati per le loro proprietà e non si accomunano per la classificazione botanica, ma per il fatto di condividere lo stesso habitat naturale o ambiente di crescita ossia un particolare clima umido e terreno acido - tipico del sottobosco o, più genericamente, nelle macchie di vegetazione selvatica (nonostante siano oggetto di colture agrarie), in condizioni di semi-ombra e clima freddo".
Elisa isoardi: “a cosa possono servire le altre parti delle piante dei frutti di bosco?”
Io: "Oltre a regalarci i loro frutti gustosi, molte piante ci regalano anche rimedi utili per la salute. Il ribes nero o Ribes nigrum non ci regala solo i suoi frutti, ma anche i semi e le foglie che rappresentano due supporti importanti per il benessere. Le foglie utilizzate in infuso hanno azione depurativa e diuretica, ma se a essere raccolte sono le gemme viene realizzato un estratto in gocce - il macerato - che possiede azione antistaminica ed antinfiammatoria, proprietà utilissime proprio in questa stagione per contrastare in modo naturale allergie, congiuntiviti e faringiti. I semi di ribes nero si impiegano per l'estrazione di un olio dotato di caratteristiche nutrizionali apprezzabili ed utilizzato come rimedio nella donna perché capace di diminuire i sintomi della menopausa e della sindrome premestruale e soprattutto del dolore al seno.
Il cranberry (o mirtillo rosso americano, che dir si voglia) rientra nella composizione di diversi integratori alimentari con indicazioni per favorire la corretta funzionalità delle vie urinarie e per prevenirne eventuali infezioni batteriche. La sua efficacia sarebbe legata alla capacità dei principi attivi della pianta di inibire l'adesione dei microorganismi alle membrane cellulari dell'epitelio urinario dell’ospite ossia impedisce ai microrganismi di aderire alle pareti della vescica e delle vie urinarie, favorendone l’eliminazione. Il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) riveste un ruolo nutraceutico e fitoterapico molto importante. I mirtilli sono particolarmente ricchi di: antociani (az.antiossidante) tannini (vasocostrittori e leggermente antinfiammatori), vitamina C (necessaria alla formazione del collagene e al supporto immunitario), pectine (fibre solubili che fungono da prebiotici). Viene quindi consigliato nel trattamento della dissenteria, mentre in decotto è utile nei casi di infiammazione di bocca e gola. Ma la vera forza del mirtillo sta nella sua azione proteitiva sui vasi e sui capillari: gli antocianosidi sono utili per la funzionalità dell’occhio, della retina e per favorire la visione notturna e crepuscolare. Basti pensare che i piloti della RAF (Forza militare aerea della Gran Bretagna) erano soliti in guerra consumare marmellata di mirtilli per affinare la visione notturna durante le missioni. Le foglie in infuso e decotto hanno azione diuretica, astringente e ipoglicemizzante quindi possono tornare utili in caso di diabete. Il lampone come macerato ottenuto dalla gemme possiede azione regolatrice sul ciclo e torna utile in caso di dismenorrea e sindrome premestruale. I fiori del sambuco ci aiutano in caso di febbre e hanno proprietà antinfiammatorie ed immunomodulanti, insieme ai frutti…”
Abbiamo concluso suggerendo di conservare i frutti che raccoglieremo, magari questa estate, durante una passeggiata in montagna - perché i nostri piccoli amici preferiscono le alte quote, sopra i 1600 mt di altitudine - congelandoli. Unica accortezza è quella di disporli su un vassoio in un unico strato e metterli in freezer. Solo una volta congelati, i frutti potranno essere messi nella stessa busta pronti per il consumo: questo accorgimento eviterà che si formi un unico blocco di ghiaccio.
Interessante il contributo della dott.ssa Bertarini, nutrizionista che - tra le tante altre cose - ha spiegato che “grazie agli antiossidanti sono coinvolti nel prevenire l’invecchiamento della pelle e grazie alle vitamine al rinforzare le difese immunitarie, riducendo le probabilità di contrarre malattie stagionali come il raffreddore e svolgono un azione preventiva del microcircolo del sangue, proteggendo il nostro cuore e i nostri occhi. In più hanno un’azione antibatterica che ci previene le infezioni intestinali e si usano molto in caso di dissenteria. E grazie al fatto che aiutano a bruciare i grassi i frutti di bosco aiutano anche a dimagrire”.
Simpatico il gioco delle carte che ci ha permesso di dare qualche notizia veloce sul possibile utilizzo in cucina dei piccoli e gustosi frutti.
Vi invito a seguire il video della puntata per scoprire un uso decisamente originale delle more...
Basta cliccare sul link (in verde) qui sotto:
Frutti Rossi a Buono a Sapersi
Ci si saluta con un sorriso, un bacio e mi sembra quasi di ritrovarmi a fare due chiacchiere in amicizia…e senza sapere come arriva il momento dei saluti: il tempo è volato via in un baleno e le luci si attenuano in studio, facendo proseguire il lavoro operoso dei tecnici che si preparano a nuovi appuntamenti televisivi.
Questa volta per raccontarvi qualche notizia sui frutti di bosco ho pensato di ripercorrere i punti salienti della bella intervista che Elisa mi ha fatto in trasmissione:
Elisa Isoardi : “Quali e quanti sono i frutti di bosco?”
Io : “Mirtilli, lamponi, fragoline, ribes, more sono tra quelli più famosi e facilmente reperibili sul mercato, ma sotto la dicitura ‘frutti di bosco‘ ci sono altri piccoli scrigni di salute. Dopo questi 5 ne abbiamo altri 2 meno conosciuti e diffusi, il sambuco l’uva spina. Questi ultimi sono meno noti per motivi concreti: il sambuco non viene mai consumato fresco, alcune parti delle sue bacche nere infatti sono tossiche. Ecco perché sono molto più famosi i suoi derivati ‘cotti’. L’uva spina, con i suoi acini ricoperti da una singolare peluria, invece è molto rara da trovare…”
Elisa Isoardi: “Ma questi magnifici 7 sono tutti frutti?”
Io: E’ sorprendente scoprire che lamponi, more, fragole e così via non sono tutti esattamente dei “frutti” tradizionali da un punto di vista botanico. Basti pensare che tutti ci riferiamo alle fragole (genere Fragaria) e quindi anche alle fragole di bosco come frutti. I frutti veri e propri sono i cosiddetti “acheni” ossia i semini gialli che punteggiano la superficie della fragola. La fragola viene considerata come un frutto “aggregato” perché la parte rossa e succosa che gustiamo tanto volentieri altro non è che il ricettacolo ingrossato di un'infiorescenza, posizionata di norma su un apposito stelo. Altra “aggregazioni” sono quelle dei lamponi (Rubus idaeus) e delle more (Rubus umilfolius): non si tratta di un unico frutto ma i piccoli “globuli” che compongono la superficie sono minute “drupe” strettamente agganciate tra loro. Una drupa è un frutto carnoso caratterizzato da una buccia (esocarpo), dalla polpa (mesocarpo) e dal nocciolo (endocarpo). Per fare un esempio, l’oliva e la ciliegia sono due esempi di drupe molto conosciute. Quelle del ribes rosso (Ribes rubrum) sono invece piccole bacche, come pure i frutti dell’uva spina, appartenente al genere ribes (Ribes uva-crispa.”
Elisa Isoardi: “Che cosa hanno in comune oltre al colore le more, lamponi, ribes e mirtilli?”
Io: "Il colore di questi frutti, che va dal rosso brillante al blu-viola è indicativo della presenza di alcuni pigmenti naturali, che conferiscono colore nel mondo vegetale, soprattutto antocianine e carotenoidi che appartengono alla famiglia più ampia dei polifenoli, sostanze naturali dotate soprattutto di azione antiossidante. Ci aiutano a difenderci dai radicali liberi. Poi sono tutti alimenti di origine vegetale reperibili nel sottobosco. In pratica non sono raggruppati per le loro proprietà e non si accomunano per la classificazione botanica, ma per il fatto di condividere lo stesso habitat naturale o ambiente di crescita ossia un particolare clima umido e terreno acido - tipico del sottobosco o, più genericamente, nelle macchie di vegetazione selvatica (nonostante siano oggetto di colture agrarie), in condizioni di semi-ombra e clima freddo".
Elisa isoardi: “a cosa possono servire le altre parti delle piante dei frutti di bosco?”
Io: "Oltre a regalarci i loro frutti gustosi, molte piante ci regalano anche rimedi utili per la salute. Il ribes nero o Ribes nigrum non ci regala solo i suoi frutti, ma anche i semi e le foglie che rappresentano due supporti importanti per il benessere. Le foglie utilizzate in infuso hanno azione depurativa e diuretica, ma se a essere raccolte sono le gemme viene realizzato un estratto in gocce - il macerato - che possiede azione antistaminica ed antinfiammatoria, proprietà utilissime proprio in questa stagione per contrastare in modo naturale allergie, congiuntiviti e faringiti. I semi di ribes nero si impiegano per l'estrazione di un olio dotato di caratteristiche nutrizionali apprezzabili ed utilizzato come rimedio nella donna perché capace di diminuire i sintomi della menopausa e della sindrome premestruale e soprattutto del dolore al seno.
Il cranberry (o mirtillo rosso americano, che dir si voglia) rientra nella composizione di diversi integratori alimentari con indicazioni per favorire la corretta funzionalità delle vie urinarie e per prevenirne eventuali infezioni batteriche. La sua efficacia sarebbe legata alla capacità dei principi attivi della pianta di inibire l'adesione dei microorganismi alle membrane cellulari dell'epitelio urinario dell’ospite ossia impedisce ai microrganismi di aderire alle pareti della vescica e delle vie urinarie, favorendone l’eliminazione. Il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) riveste un ruolo nutraceutico e fitoterapico molto importante. I mirtilli sono particolarmente ricchi di: antociani (az.antiossidante) tannini (vasocostrittori e leggermente antinfiammatori), vitamina C (necessaria alla formazione del collagene e al supporto immunitario), pectine (fibre solubili che fungono da prebiotici). Viene quindi consigliato nel trattamento della dissenteria, mentre in decotto è utile nei casi di infiammazione di bocca e gola. Ma la vera forza del mirtillo sta nella sua azione proteitiva sui vasi e sui capillari: gli antocianosidi sono utili per la funzionalità dell’occhio, della retina e per favorire la visione notturna e crepuscolare. Basti pensare che i piloti della RAF (Forza militare aerea della Gran Bretagna) erano soliti in guerra consumare marmellata di mirtilli per affinare la visione notturna durante le missioni. Le foglie in infuso e decotto hanno azione diuretica, astringente e ipoglicemizzante quindi possono tornare utili in caso di diabete. Il lampone come macerato ottenuto dalla gemme possiede azione regolatrice sul ciclo e torna utile in caso di dismenorrea e sindrome premestruale. I fiori del sambuco ci aiutano in caso di febbre e hanno proprietà antinfiammatorie ed immunomodulanti, insieme ai frutti…”
Abbiamo concluso suggerendo di conservare i frutti che raccoglieremo, magari questa estate, durante una passeggiata in montagna - perché i nostri piccoli amici preferiscono le alte quote, sopra i 1600 mt di altitudine - congelandoli. Unica accortezza è quella di disporli su un vassoio in un unico strato e metterli in freezer. Solo una volta congelati, i frutti potranno essere messi nella stessa busta pronti per il consumo: questo accorgimento eviterà che si formi un unico blocco di ghiaccio.
Interessante il contributo della dott.ssa Bertarini, nutrizionista che - tra le tante altre cose - ha spiegato che “grazie agli antiossidanti sono coinvolti nel prevenire l’invecchiamento della pelle e grazie alle vitamine al rinforzare le difese immunitarie, riducendo le probabilità di contrarre malattie stagionali come il raffreddore e svolgono un azione preventiva del microcircolo del sangue, proteggendo il nostro cuore e i nostri occhi. In più hanno un’azione antibatterica che ci previene le infezioni intestinali e si usano molto in caso di dissenteria. E grazie al fatto che aiutano a bruciare i grassi i frutti di bosco aiutano anche a dimagrire”.
Simpatico il gioco delle carte che ci ha permesso di dare qualche notizia veloce sul possibile utilizzo in cucina dei piccoli e gustosi frutti.
Vi invito a seguire il video della puntata per scoprire un uso decisamente originale delle more...
Basta cliccare sul link (in verde) qui sotto:
Frutti Rossi a Buono a Sapersi